Dal momento che nel weekend si stanzia la fiera dei fenomeni meteorologici, strappiamo un venerdì per un gitone d’eccezione. Ovvero il cosiddetto Giro dell’Albergian in Val Chisone.
In breve da Pragelato, con gli impianti si arriva sotto il Morefreddo. Si attraversa al Colle del Pis, breve discesa e con una ripellata si sale anche al Grand Miuls (2970m). Ridisceso questo monte si attraversa al Colle dell’Albergian (breve ripellata o sci a spalle). Una lunga discesa di circa 1800m nel Vallone Cristove porta a Fenestrelle, dove conviene lasciare un’auto.
Lo scarso dislivello in salita non lasci fraintendere: si tratta di uno sviluppo davvero notevole, con una discesa articolata a lunga.
Oltre il Morefreddo si resta davvero disorientati dal nuovo scenario che offre l’ambiente: un’ampia valle, chiusa dal Colle dell’Albergian, con ai fianchi la Fea Nera e il Grand Miuls. Gli spazi sono davvero vasti e spettacolari, si fa fatica a pensare che possa esistere un simile ambiente prima di arrivare al Colle del Pis, dove lo sguardo resta attonito.
Il Grand Miuls offre ampi, ripidi pendii di neve primaverile durissima, tutto un gran traverso verso la vetta. Il panorama è estesissimo: Monviso, Delfinato, Monte Bianco, Monte Rosa… si fa prima ad elencare cosa non si vede. In cima abbandono i miei amici ripidisti: me la faccio ripetutamente addosso solo a vedere dove scendono. Mi avvio lungo il percorso fatto in salita: tutto un gran traverso verso valle. Ad un certo punto scendo troppo e mi trovo su dei precipizi. Bisogna attraversare, invece. Come sciata forse non è il massimo: la neve è durissima e nocciolosa, un vibratore.
Dal Colle dell’Albergian inizia il discesone senza fine. Si tratta di uno di quegli itinerari che prediligo. Un lungo, dolce vallone dallo sviluppo sinuoso, dove ad ogni curva nuovi scorci e pittoresche visioni si alternano a pianori luminosi. Dopo un tratto ventato anche la neve diventa primaverile e divertente. La parte finale prevede una stradina nel bosco. Senz’altro una discesa dove il piacere dell’ambiente si alterna e prevale al semplice gusto della sciata. La neve non è firmata, ma le sensazioni che si vivono sì. Fantastico!
È stato un privilegio ed un piacere essere qui con Enrico, Enzo e Jcr. A loro devo la scoperta di questo superbo itinerario della Val Chisone che riempie di compiaciuta soddisfazione un’intera giornata. Complessivamente una delle gite migliori. Un salutone a Walter che è dovuto scendere subito.