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Le novità del Monte Corno

Il Monte Corno è una montagna alta circa 1300m, sopra Cafasse, adagiata sulla sterminata pianura. Si tratta di una montagna di nessun interesse, arida, fatta di terra povera e scarsa vegetazione. Solo l’immenso panorama la rende senza dubbio interessante: nelle giornate limpide la pianura diventa così sterminata da perdersi nella curvatura terrestre.

Negli anni ’30 i brulli pendii erano stati arricchiti da una folta pineta, decine di migliaia di piante. Il Duce ne voleva fare un ambiente “nordico”. Poi, in anni recenti, quei pini sono stati quasi tutti consumati da violenti incendi dolosi. Tant’è che lungo le pendici della montagna troviamo numerosi contenitori d’acqua, curati dall’AIB (il gruppo anti-incendi boschivi) e dal corpo forestale della Regione. Mai vista una montagna così monitorata ed accudita. Gli incendi fanno paura.

I sentieri che percorrono questa montagna sono molto belli, in parte recuperati dalla Regione. Dalla Cà Bianca è possibile proseguire verso Lanzo. Raggiunta la cresta di montebasso si seguno esili tracce che cavalcano il lungo spartiacque della montagna, ben visibile da Cafasse, fino in cima. Dalla cima si segue lo spartiacque minore che scende verso Vallo, fino ad incrociare un più ampio sentiero balcone che a sinistra riporta a Monasterolo. Queste tracce sono sorprendentemente ben segnate e fa davvero piacere vedere come qualcuno ami così tanto questa povera montagna secca. Curiosa anche la presenza di un suggestivo menhir di cui non conosco le origini.

Il pensiero di oggi è che, mentre le opere di controllo degli incendi hanno in qualche modo rivalutato la montagna, recuperandone la rete sentieristica e resistendo a facili tentazioni da quattroruote, oggi una nuova pista forestale taglia il pendio come una cicatrice a poche centinaia di metri dalla cima. Sarebbe interessante sapere a cosa possa servire. Forse a recuperare i tronchi anneriti? Per controllare meglio gli incendi? Eppure ormai quasi tutto è bruciato. Nei prossimi mesi la strada, che proviene dal ripetitore del Turu, potrebbe scendere fino a Lanzo. Avremo un nuovo anello per fare MTB.

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