Si è concluso questa mattina un nuovo intenso episodio di pioggia autunnale, l’ultimo del 2016, con neve in rialzo fin sopra i 1600m.
Quel che conta è che gli oltre 57mm caduti in questi giorni si aggiungono agli oltre 300mm di novembre, riportando il bilancio idrico annuo ben oltre i 1000mm. Scongiurata definitivamente l’eventualità – fino a pochi mesi fa non così remota – di avere un anno “siccitoso”, come accaduto nel periodo 2005-2007.
Questo clima mite è ora più che mai determinato dall’Africa: anticicloni futuri e depressioni presenti arrivano da lì. L’Africa è il futuro, l’Africa è qui, ora, l’Africa ci porta il bello ed il cattivo tempo. Senti quando l’aria ti dà sapori di magia. Ti prende forte, ti trucca le carte. È… Africa! – cantava una canzone firmata Stefano D’Orazio.
E nei prossimi giorni il cuneo subtropicale potrebbe pure lasciar scorrere un po’ di neve tra Libia ed Egitto, garantendo invece un ragguardevole caldo Natale sulle Alpi.
E allora, a proposito di canzoni, vi lascio questa, che è la prima che abbia mai imparato a memoria. A quei tempi avevo otto anni e mi interessava fermare la latinizzazione della lingua araba. I video di Battiato li ho sempre trovati terribili, e dedico questo post terribile al prode amico GFB, che il Sahara lo ha attraversato davvero.