Non resta che tornare a sciare in alto. In Val Troncea, dove la neve è ancora buona, polverosa e abbondante.
Perchè le gite di questi momenti solstiziali sono sempre le migliori: le nevi di prima di Natale, per quanto rare, possono regalare emozioni davvero uniche, in una atmosfera raccolta e silenziosa (ecco sì, a parte quando vado a cercar crosta…). Così all’ultimo momento trovo Enrico di ritorno dalle americhe e torniamo in Val Troncea.
Il Monte Pelato si trova giusto un po’ dopo il Bric Ghinivert, ma il maggior sviluppo nel fondo della valle viene compensato da un minor dislivello rispetto al succitato Bric. Nonostante l’ingresso di un caldo vento di föhn, la neve è ancora uniforme e polverosa. Molto polverosa. E davanti a noi ringraziamo una nutrita compagnia di battitori di tracce.
Lo sviluppo è piacevole. Il fondo della valle è coperto di neve resa frusciante dalla brina. Dopo un’oretta si procede su ampi pendii, dapprima coperti da larici radi, poi restano solo sterminate distese di neve. Una montagna di neve immacolata! Cirrostrati lattiginosi velano il cielo. Salgo con calma, cercando di assaporare ogni momento. In cima apro un attimo lo zaino per cambiare una maglia, scatto due foto e me lo ritrovo colmo di neve spazzata dal vento.
La discesa è memorabile, una polvere fantastica, dalla sciata morbida e divertentissima! Tornati sulla pista di sci nordico, la luce dell’ombroso fondovalle si tinge già di un azzurrino intenso, glaciale, proprio di altre latitudini, ma anche delle nostre più corte giornate dell’anno. Abbiamo sceso più di 1000 metri, ma il divertimento sembra sempre durare solo un soffio di vento.
Dedico questa polvere, la più divertente e fantastica dell’anno a Simo.
Col Morellander non si sbaglia mai! Grazie a Enrico e a Ugo “la crosta non esiste” per questa giornata superlativa. Buon Natale!
buon per voi, auguri