Siamo arrivati (indenni?) anche quest’anno alla prima di stagione sugli sci. La Val Germanasca offre neve a sufficienza per provare le prime ebbrezze sulla neve. E allora rieccoci con rinnovato entusiasmo a questo gioco che gli anglosassoni chiamano ski touring.
La Costa di viafiorcia è un irrilevante rilielo montuoso posto dinanzi alla Gran Guglia, coperto da radi larici. La sua posizione poco prominente lascia sperare che il vento caldo e umido non abbia reso inservibile la neve, ancorchè abbondante. Si tratta di una bella gita invernale di ripiego, per fare belle curve nella polvere.
Fin oltre i 200m la neve molto umida e pesante è zoccola. Iniziamo subito bene. Una gran faticaccia. Arrivati ad un riparo provvidenziale vento e bufera lasciano poco spazio a convenevoli. Giusto il tempo di spellarsi e via.
Via sulla crosta! Per di più ho regolato male gli sci e non s’attacca il tallone, devo scendere in telemark. Ma io non so sciare (in telemark)! E la neve pesante e sprofondosa non aiuta un granchè. Battuto il best personal nei voli carpiati. Però è stato divertente: quindi la giornata è salva, l’obiettivo raggiunto. Arrivati a valle scopro anche che è stata carina la ravanata nel boschetto finale. Buona la prima!
Torno con piacere alla neve da sciare. E come passa il tempo. Il primo novembre mi divertivo a fare passeggiate di 2000m di dislivello, ora dopo settimane di antibiotici e broncotracheiti fatico a farne meno di 1000. Aggiungiamo il telemark, i nuovi TLT7 che perdono pezzi (ma come li fanno sti scarponi?) ed il quadro sarebbe comico. Grazie a Morellander (con Enrico non si sbaglia mai) e Enzo C per la gita di oggi. I grandi dello scialpinismo. In particolare, nell’ottima compagnia di oggi grazie a Armando che mi ha generosamente assistito nelle peripezie strumentali e alla fondamentale imprescindibile forchetta di Giulia, senza la quale sarei ancora a nuotare nella neve profonda della bufera di Prali.