Vettenuvole

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Scialpinismo sull’Albaron di Savoia

Un’ultima sciata, anche quest’anno nelle Valli di Lanzo. Dopo le bizzarrie meteo di maggio, rimettiamo per l’ultima di stagione gli sci in direzione dell’Albaron di Savoia.

L’Albaron di Savoia è raggiungibile da diversi punti di partenza: dal pianoro morenico del Refuge des Evettes, normalmente prediletto come itinerario estivo dalla Francia, ma non manca un bell’itinerario scialpinistico dal Refuge d’Averole. Dall’Italia si sale invece dal Pian della Mussa verso il Pian Gias, un lungo vallone di origine glaciale che conduce al Passo di Chalanson superiore. Da qui si accede al Glacier des Evettes fino alla Sella, la cresta che unisce l’Albaron al Monte Collerin. Dalla cresta con un po’ di misto facile si arriva sulla cima, caratterizzata da un ampio pianoro ad oltre 3600m di quota.

Qui parliamo della salita italiana dal Pian della Mussa. Attraversando luoghi sterminati e solitari. Molto solitari. D’altra parte occorre ormai portarsi gli sci a spalle per circa 500m di dislivello, tant’è che scegliamo di venire qui non per tanto per aspettative sciistiche, quanto ambientali. Dopo aver faticato sui pendii iniziali si apre infatti il lungo Pian Gias. È un luogo meraviglioso!

Per chi adora la classica sciata “in vallone”, su versanti ampi e pendii docili, l’Albaron di Savoia con la risalita del lungo solco glaciale rappresenta un itinerario che è gioia degli occhi e piacere dell’anima. Ed infine l’eventuale salita alla cima, se la cresta è in buone condizioni, aggiunge un fascino “alpinistico” alla giornata.

Sono affascinanti queste giornate estive, in cui si parte su prati verdi coperti di fiori e si arriva alla neve primaverile, ormai completamente trasformata. E su in alto, sul confine di stato, al Passo di Chalanson Superiore a oltre 3350m, non mancano coloratissime vanesse che planano sulla neve – ma cosa faranno lì, scialpinismo anche loro? O forse cercano quelle primule pedemontane che fioriscono precoci in mezzo alla neve ancora gelata?

La cresta terminale è piuttosto innevata oggi, ma tracciata probabilmente la scorsa settimana. Oggi non c’è nessuno e la salgo in solitudine. In cima l’ampia calotta sommitale offre il consueto sterminato panorama, dal Bianco, al Grampa e tutte le montagne della vicina Vanoise, il Gruppo della Ciamarella.

La discesa con gli sci è la migliore dell’anno, …almeno l’ultima è stata bella!

Grazie a Ziano col mal di schiena, che mi ha anche atteso poco oltre il Passo di Chalanson Superiore mentre sgambettavo in cima.

 

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