Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Etna d’inverno

Salire un vulcano attivo come l’Etna è un’impresa che richiede un poco di fortuna. Ordinanze e divieti infatti limitano spesso l’accesso alla vetta e non sono solo precauzioni. Le eruzioni sono frequenti.

Come si fa dunque a salire sull’Etna con gli sci? Ci si avvicina alla montagna in un momento propizio e con un pesante bagaglio di ottimismo. Tra le altre cose ci deve anche essere la neve, per poter sciare i suoi docili pendii.

Ancora una volta mi affido all’organizzazione perfetta dei miei amici cucchi, che ci consente di vedere in pochi giorni gran parte della Sicilia a piedi che merita. Ecco una rapida cronistoria.

12-02 Valle dei templi e Scala dei turchi

Nella zona di Agrigento visitiamo l’irrinunciabile Valle dei templi, mentre nel pomeriggio si fa una tappa alla Scala dei turchi in attesa dello scenografico tramonto. Notte ad Agrigento in zona cattedrale.

13/02 Punta Bianca

Un breve trekking ci porta nella zona di Punta Bianca e del Castello di Montechiaro. La zona è talvolta a rischio di esercitazioni militari, per fortuna in questo momento è possibile transitare liberamente. Colpisce di questi ambienti l’intensa fioritura, il limpido colore del mare e ancora le rocca bianche e lisce del tutto simili a quelle della Scala dei Turchi.

Trasferimento a Zafferana Etnea. Ottima sistemazione all’EtnaGloB&B.

14/02 Il cratere

Con l’ausilio di una guida vulcanologica saliamo da Piano Provenzana verso il cratere sommitale di NW. La guida è obbligatoria per la salita in cima, ma occorre considerare che è comunque un apprezzabile valore aggiunto per conoscere meglio le curiosità del vulcano e per visitarne i luoghi più interessanti.

Dovete infatti considerare che la montagna è enorme. Le continue eruzioni innalzano gradualmente la cima depositando un materiale che scende a valle molto lentamente. È quindi un continuo innalzarsi verso il cono sommitale, su pendenze assai modeste e pendii sterminati.

Qua e là spuntano coni secondari in una immensa caldera di antica formazione; la neve è scarsa, bruttina a causa dei durissimi e marcati sastrugi. A qualche centinaio di metri di dislivello dal cratere occorre togliere gli sci perchè gli sbuffi del vulcano depositano pietrisco sulla neve, che diventa una stracciatella.

Si sale a piedi sull’orlo, dove lo spettacolo è grandioso e sorprendente. Il terreno è caldo, ovunque escono fumi e sbuffi. Saliamo verso il punto più alto, dove il cratere diventa un abisso senza fondo. Spettacolare. In cima il vento è fortissimo, probabilmente oltre i 100Km/h. In discesa tocca anche mettere i ramponi perchè uno strato di ghiaccio scuro e liscio copre il pendio.

La sciata è lunga perchè parliamo di circa 1500m di dislivello. Per lo più di sopravvivenza vista la scarsa qualità della neve ondulata e dura, foggiata a lingue in mezzo a tante pietre. Si scende fino a ricongiungersi alle piste.

15/02 Attorno al vulcano

Vista la situazione della neve, oggi passeggiata di una ventina di chilometri a piedi sul lato settentrionale del vulcano. Si trovano qui alcune grotte superficiali scavate nella lava. Gli accessi sono sovente difesi da muri di neve, mentre all’interno dimora il ghiaccio. Probabilmente si tratta di ambienti discretamente affascinanti, ma lì per lì in preda ad una spinta demotivazionale non ho colto un particolare interesse.

16/02 Gurge di Alcantara

L’ultimo giorno lo dedichiamo ad una bella escursione nella zona delle Gurne di Alcantara. Sentierini e stradine solitarie, dove non passa nessuno, tra agrumeti e sottobosco. Un giro così si può fare solo con una buona traccia GPS, che come sempre Simone interpreta con grande precisione.

La zona delle Gurne, così come già la Scala dei turchi, è una zona formalmente interdetta. Occorre infatti attraversare un ponticello pericolante. Tuttavia con un po’ di attenzione è possibile transitare.

Verso il tramonto ci avviamo verso Catania. Termina un breve ed intenso viaggio, che ci ha portato a scoprire alcuni angoli più incantevoli, talora poco visitati, della Sicilia.

Considerazioni a margine

Il meteo è quasi mite al mare, fresco altrove e freddo solo in montagna. Non avendo pressoché piovuto le condizioni sono  ottimali. Vento ostile solo sul vulcano.

Gli sci li ho affittati in loco, ed è una buona scelta per risparmiare sul bagaglio (soprattutto in questo caso in cui abbiamo sciato un giorno solo!) o se avete paura di arrotondare le lamine sulla lava. Con migliori condizioni nevose è possibile effettuare traversate sul vulcano, ma quest’anno c’è neve solo a nord.

Ancora: il vulcano merita di per sé! Vi sorprenderà! Non andateci per fare sciate esaltanti su un firn spettacolare: ne uscireste delusi.

La guida vulcanologica è formalmente obbligatoria, ma parrebbe non indispensabile in quanto sembrano non esserci controlli nella stagione invernale. Pochissimi sembrerebbero infatti i gruppi che si avventurano sulla cima. In ogni caso la guida è consigliabile per vedere i posti migliori della montagna e per le conoscenze che ci sanno trasmettere su questi luoghi così particolari.

Infine consiglio sicuramente di abbinare la salita del vulcano con altre escursioni in Sicilia, che merita per le sue numerose possibilità di camminare in ambienti suggestivi.

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