Ecco l’ultima primavera in sintesi:
Marzo | Aprile | Maggio | |
T. max | 21.3 | 26.8 | 31.1 |
T. min | -4.5 | -1.7 | 7.4 |
T. mean | 7.2 | 12.0 | 18.7 |
RAIN (mm) | 14.20 | 87.80 | 96.20 |
Spicca in evidenza come tutti i mesi trascorrano con una quantità di pioggia moderatamente sotto la media. Sembra essere questa una caratteristica degli ultimissimi anni. Probabilmente si tratta solo di un periodo, in questo caso però ad esacerbare la situazione è il precedente inverno, anch’esso trascorso con precipitazioni praticamente assenti. Questa congiuntura rischia di aggravare l’estate entrante, con possibili ripercussioni mai viste sui ghiacciai.
Ma non mancano dei record assoluti: con +18.7° maggio è stato il più caldo di sempre. Anche la massima di +31.1° avvicina i record simili raggiunti nella prima decade del millennio. Questi continui record di calore, e valori medi che superano sempre i già elevati valori medi del nuovo millennio, confermano un trend di crescita ormai incontrovertibile, nonché preoccupante. Purtroppo, pur essendo ormai tardi, la politica non sembra interessata a porre rimedio a questa crescita. Al contrario incentiva vecchie forme di energia che producono gas serra (centrali a carbone), mentre a livello internazionale si incitano guerre tra stati ormai governati da nazionalismi sempre più devastanti e spaventosi.
Ma restiamo alle nostre montagne. Alcune visite sulle Alpi ad aprile hanno mostrato gli effetti della siccità, con neve in alta quota inferiore a quella dello scorso agosto e pendii coperti di ghiaccio vivo (vedi qui, Allalinhorn Strahlhorn).
Tra i pochi effetti positivi contingenti alla situazione osserviamo invece una stagione rigogliosa come non si vedeva da anni per alcuni alberi da frutto, in special modo i ciliegi, favoriti dal sole e dalla mancanza di afidi. Non è l’unico effetto strambo: nell’ecosistema osserviamo anche un proliferare mai visto di zecche, sopravvissute in massa ad un inverno inesistente, molto caldo e asciutto.
Speriamo che sia una buona estate.