Vettenuvole

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Riflessioni di fine inverno

Panorama dalla Bellavarda il 18/12/2023

Siamo giunti a una decina di giorni dalla fine dell’inverno (meteorologico). Mi avvio per fare due passi verso la Bellavarda (2345m). Mi piace salire direttamente da Cantoira, seguendo il soleggiato versante meridionale. Nel bosco merli e fringuelli cantano la primavera. I primi crochi sono già usciti, le primule ci sono già da dicembre. Fa caldo e in alto l’albedo sull’erba secca porta profumo di fieno.

Come passa il tempo: fino a una decina d’anni fa, talora in questa stagione era ancora possibile osservare la polvere di diamante, fenomeno ormai probabilmente relegato alla Siberia.

Poco sotto la cima spunta una colorata vanessa. Si libra delicata sull’erba, mi chiedo quale sarà il suo destino. Vittima anche lei di questi cambiamenti climatici? Per decenni abbiamo assistito a rialzi termici ogni volta senza precedenti. Ma negli ultimi anni sembra stia succedendo qualcosa di diverso. Basta guardare le serie storiche di molte stazioni meteorologiche per capirlo. Si è verificato un rialzo termico ancora più sostenuto del solito, soprattutto durante l’ultima stagione invernale, come se il continuo rialzo esponenziale ci collocasse ormai nella parte alta della curva.

La situazione è delicata, perchè localmente potrebbe innescare retroazioni positive imprevedibili. Non piove seriamente da oltre un anno e fa caldo. Il Mediterraneo occidentale ha visto nell’ultimo anno anomalie termiche di oltre 5°, con migrazioni di specie e estinzioni. La conseguenza atmosferica sembra essere un vigoroso rialzo della fascia anticiclonica subtropicale su questa regione, fino a lambire le Alpi. Il risultato: ancora più caldo e una siccità senza precedenti. Il freddo e le depressioni sono deviate sulle Isole Canarie da un lato e su Grecia e Turchia dall’altro. Insetti a parassiti intanto qui fanno festa, sopravvivendo anche in inverno. Il rododendro fiorisce anche in autunno, la neve in pieno sud è ormai oltre i 2500m.

Si diceva che il rialzo termico avrebbe potuto portare la desertificazione a partire dalle regioni meridionali della penisola. Oggi scopriamo che la desertificazione potrebbe iniziare dalle Alpi e dalla pianura padana centro-occidentale.

Le previsioni stagionali del Copernicus/ECMWF sembravano promettere un dicembre piuttosto umido, ma così non è stato. Ora rilanciano per un marzo decisamente umido. È quello che tutti aspettiamo, un ritorno almeno per un po’ a tempi più normali. Potrebbe essere la salvezza. Se Copernicus sbaglia, invece, sentiremo sovente parlare di siccità, in termini molto gravi e concreti. Un anno straordinario in termini di caldo e asciutto si ammortizza, due no. L’acqua comincerà presto a mancare dappertutto.

Le previsioni stagionali riguardo le precipitazione per il mese di marzo. Fonte https://effis.jrc.ec.europa.eu/apps/effis.longterm.forecasts/

Nessuno ha mai preso troppo sul serio il tema del clima, in verità. Ora se ne parla, ma penso che sia troppo tardi per porre un rimedio. In ogni caso la sensibilità è sempre più bassa, in quanto le priorità, proprio ora, sono quelle di sostenere dissennate guerre per il controllo dei territori ex-sovietici. Proprio quando la nostra barca sta per affondare – è ironico dirlo – per mancanza di acqua.

1 thought on “Riflessioni di fine inverno

  1. Amarissima conclusione.
    L’umanità ha urgente bisogno della cooperazione internazionale (globale) per arrestare il prima possibile l’aumento della temperatura della Terra e invece facciamo guerre, che per alcuni esperti sono per i combustibili fossili!

    Come ci si salva dalla follia umana?

Commenti

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