Certo, non sono solo i cambiamenti climatici. Sicuramente stiamo vivendo anni in cui le oscillazioni del Nord Atlantico (indice NAO) portano i tropici sull’area alpina andando ad intensificare gli effetti del caldo estremo, senza precedenti, sulle Alpi.
Quali che siano le cause, gli effetti sono senza precedenti. Praticamente impossibile trovare neve sotto i 2000m, non tanto perchè non ci siano state precipitazioni, quanto perchè sono state piovose, o seguite da gran caldo e disgelo fino a 3000m. Ecco così che si trovano colate di ghiaccio vivo su pendii intorno ai 2800m o più.
Cerchiamo la neve nel cuore freddo delle Alpi. A Rothwald si fa qualche sciatina in basso. Uscire sulle creste è arduo causa presenza del ghiaccio.
Nel Goms cerchiamo neve sul Brudelhorn. In basso le cose sembrano funzionare. -7°C al mattino e neve abbondante già a 1350m. Poi escono le nuvole lattiginose ed il solito vento forte da ovest. Neve ventata. Caldo. Pappa in basso, dove il gelo del mattino è un vago ricordo di un momento effimero.
Tant’è, siamo riusciti a riprovare le emozioni della neve, vedere le montagne imbiancate, qualche dolina in neve polverosa. Ricordi di tempi passati, quando d’inverno la neve, magari non abbondante, era ovunque ed il disgelo arrivava solo a primavera.
Grazie a Ivano e Sabrina che conoscono i luoghi della neve!
Ormai siamo ridotti all’osso o meglio alla pietra…quella che esce da sotto la neve.