In questi anni senza inverno le gite sugli sci mi rendono sempre più perplesso. Tuttavia l’ambiente invernale, fosse solo per una questione astronomica, continua a rimanere suggestivo e piacevole da frequentare. Le luci radenti sulla poca neve e le belle giornate anticicloniche resistono ai cambiamenti climatici.
Oggi siamo a Pont de l’Alpe (1710m), nel Cerces, dove è possibile calzare gli sci o meglio portarli per qualche centinaio di metri di dislivello a spalle per evitare danni alle pelli sul ghiaccio. La meta è il Pic de la Mouliniere, una simpatica punta da cui è possibile ammirare le montagne del Delfinato e gran parte delle Alpi Occidentali. Da qui pare tutto a due passi, dal Monviso al Monte Bianco, complice una giornata limpida, mite e priva di vento. In altre parole, sublime.
La nota dolente è ovviamente la neve. Davvero poca e ghiacciatissima. Anche lungo gli ampi ed articolati pendii della parte bassa occorre accoltellarsi. Nella parte alta si sale il ripido vallone Sud-Est su cui incombe una possente cornice depositata dai lunghi giorni di vento. La salita è agevole. Dal colletto due passi e si è in cima.
La discesa del valloncello su cui oltretutto grava la minaccia della cornice è fattibile senza problemi, ma non bella. La neve presenta noccioline di ghiaccio vivo in superficie, che rompono il manto al passaggio e in curva. Soprattutto nella parte bassa del valloncello, dove i pendii si allargano e una bella sciata sembrerebbe possibile, la neve crostogelata impedisce ogni divertimento. Vibracall assicurato su tutto il pendio. Migliora un poco nella parte bassa dell’itinerario, dove oltre alla minore inclinazione si sostituisce una più piacevole crosta gessata da vento portante.
Ringrazio i compagni di questa gita, il cui ambiente merita imperdibilmente una visita di fine anno.