Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Planaval

Dal 2020 in avanti lo scialpinismo, disciplina che tanti divertimenti ha regalato negli anni precedenti, è diventata una attività marginale e di scarso interesse.

La principale ragione a tutto questo risiede sia nel decremento delle precipitazioni invernali, che nell’inesorabile innalzamento della quota  della neve. Negli anni 80 la neve è consueta anche a fondovalle, per poi rimanere tutto l’inverno almeno a quote di bassa montagna. A partire dagli anni 90 la neve diventa più episodica in pianura ed il progressivo innalzamento dello zero termico subisce una continua accelerazione. Negli ultimi anni possiamo assistere, tra dicembre e gennaio, a precipitazioni piovose ad oltre 2500m.

Tralasciando le importanti ed evidenti considerazioni su come sta cambiando il clima ed i suoi effetti nocivi sull’ambiente e noi stessi(!), questo significa che chi si ostina a mettere gli sci si trova talora in pieno inverno a fare gite scialpinistiche “primaverili”, fino a pochi anni fa possibili solo a maggio o giugno. L’importante è poter partire da quote elevate, almeno 1800m, dove quest’anno si posiziona il limite della neve.

In Val d’Aosta ho scoperto la conca di Planaval, prossima al Monte Bianco, ma ancora afferente al parco di montagne delle Alpi Pennine. Ampi pianori morenici si alternano ad improvvisi ripidi ed estesi pendii, solcati da stretti canali. In alto ancora splendidi pianori offrono la base ai ripidi pendii delle cime che circondano questa valle. L’esposizione a sud ed est assicura una gradevole luce anche nelle corte giornate invernali. Le cime, per me inedite, salite quest’anno e che posso consigliare per la loro bellezza sono la Artanavaz e la Grande Rochere. Per entrambe, arrivati in cima, è assicurata una vista mozzafiato sul Bianco, mentre più in lontananza appaiono i massicci del Gran Combin, Cervino e Monte Rosa.

Ho salito la Artanavaz il 28 gennaio in una splendida giornata di sole. Superata la strettoia iniziale i pendii sono sempre molto dolci e ampi fino sull’appartata cima, posta al culmine della grande conca di Planaval. Attenzione che sono possibili due linee di salita. Una a sinistra, sale sopra la prima balza per poi ricongiungersi al pianoro superiore. La seconda, tutto sommato consigliabile, sale lungo la linea di discesa direttamente al centro del vallone, affrontando lo stretto canale dove può essere necessario togliere gli sci per alcuni passi su ripido terriccio.

La Grande Rochere è invece un capolavoro di sviluppo diretto su ampi e ripidi valloncelli, da cima a valle senza diversivi. Si tratta della quota più alta della zona; la pala finale è così caratteristica ed esposta da affascinare lo sguardo. Il 17 febbraio abbiamo scelto la linea di salita (e discesa) più sicura, viste alcune deboli nevicate nella settimana precedente. Tant’è che dopo le prime curve dalla vetta i pochi centimetri di neve primaverile si sono subito staccati, promuovendo irrilevanti quanto inquietanti valanghe. A tal proposito è sempre bene valutare con attenzione i movimenti, a prescindere dai bollettini valanghe (che in questa giornata erano di fattore 1 tendente a 2), in quanto anche piccoli distacchi possono creare problemi a persone ancora impegnate nella salita. Occorre tenere presente che il pendio finale pur apparendo bonario è inclinato fino a 40°, richiede pertanto nevi sicure.

La Grande Rochere offre una discesa esemplare, diretta, bellissima. Su neve assai ripida, ma divertente, se, come in questa giornata, è primaverile, trasformata e non troppo ghiacciata. Un tappetino ruvido e aderente fino al pianoro finale. Che sembra un pianoro, ma la minima pendenza su neve trasformata consente una divertentissima e veloce sciata fino al parcheggio.

Un piccolo paesino tipico della Vallée, un sole a picco, una sciata meravigliosa sono un ottimo ricordo di queste calme giornate.

Ringrazio Watson e Luciano per avermi coinvolto in questi divertimenti di Planaval.

Approfondimenti:

Commenti

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.