Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Riposo

Ecco un finesettimana con poche speranze. Nessuno arrampica e non trovo iniziative. Cerco di autoentusiasmarmi per tornare in alcuni posti già visitati, ma domenica, quando il tempo è dato in peggioramento. Non ce la faccio. Per di più mi alzo sabato mattina con il mal di schiena.

Dove va dunque il flaco per rimediare alla tristezza e malinconia? Ma sull’Uja di Bellavarda, ovviamente! Salgo da Lities al sabato pomeriggio e questa volta per provare le nuove scarpette da corsa. Per onorarle decido che devo metterci meno di 2h per fare i 1100m di dislivello che mi separano dalla vetta. Si sente subito che le scarpe son fatte per sostenere un buon passo. Salendo incontro alcune mandrie in transumanza, nessuna persona. Il cielo è lattiginoso, ma il sole riesce a scaldare. Nebbie innocue e sfilacciate si addensano sui pendii. Nell’ultimo tratto faccio fatica a tenere il passo, arrivo in punta con gran fiatone che nel momento in cui mi fermo mi stende. L’orologio dice che ci ho messo 1h26′. Bene, per me e la mia divertita improvvisazione! Un alpinista di ben altra caratura, come Marco Casalegno, scopro sul libro di vetta che ci mette 1h22′. Lui magari salendo ha anche fatto un centinaio di foto e raccolto margheritine…
Scendo verso Vonzo questa volta, ma sì. Dove la nebbia mi abbandona l’aria è limpida e tersa, tipica di settembre, pur facendo ancora caldo. Mi faccio riportare a Lities per recuperare l’auto; la giornata è finita così, qualcosa ho fatto anche oggi. Per la cronaca, la domenica è passata a riposo, nel rimpianto in quanto la giornata prevista nuvolosa è stata in realtà una delle più soleggiate e calde del mese.

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