Questa prima passeggiata primaverile è una meta assai isolata e lontana dalle folle, la montagna che io preferisco. Si chiama Rocca Bianca, un cima vicina a Prali, in Val Germanasca (Piemonte). Anche il punto di partenza è tutto da conoscere, e si trova prima della Scopriminiera. Infatti il nome della montagna è indissolubilmente legato al bianco marmo che un tempo veniva estratto. Lo stesso itinerario ripercorre i profondi solchi delle mulattiere e le infrastrutture dell’antica teleferica. Ma oggi la sostanza bianca è di ben altra natura e assai più morbida del marmo!
Benchè sia la prima uscita della primavera meteorologica, si presenta una bella neve polverosa, invernale, che solamente il caldo sole riesce nel pomeriggio a trasformare in un pesante manto. Tutto grazie alla recentissima nevicata, che ha aggiunto altri 50cm ai metri di neve già presenti. L’ambiente è prevalentemente boschivo, tra rade pinete, su dolci pendii, con l’eccezione di un colle incassato e ripido, l’unico punto che potrebbe presentare eventuali pericoli. Oltre il colle un improvviso cambio d’ambiente impone ampi sguardi ed estesi pendii, fin sulla vetta. Presso la cresta sommitale il vento stilizza la neve in curiose striature e impressionanti cornici. Sulla cima si trova una croce semisepolta.
La discesa oggi è interessante, ma bellissima solo nel canalone restio a farsi illuminare dal sole. Nell’ultimo tratto, benchè tecnicamente facile, la neve pesante diventa un piccolo incubo – per me absolute beginner, ma complessivamente si tratta di un’ottima esperienza.
Le foto relative alla discesa sono tratte dagli album di jcr e Enrico. La mia reflex era ben protetta dagli urti cui sono consueto andare incontro. Oggi ho piantato la testa un po’ di volte ed abbracciato un albero d’alto fusto.