Non so com’è, ma le passeggiate nel Gran Paradiso finiscono spesso in grandi avventurose ravanate.
Questa volta l’idea è di andare verso la Punta Violetta, 3031m, situata tra Pont Valsavaranche e Ceresole. Partiamo da quest’ultima località, la neve è ancora abbondantissima e appaiono impressionanti alcune slavine epocali cadute presso il lago di Ceresole. Ora il manto è completamente trasformato e saldo, benchè il vento l’abbia parecchio mosso e sastrugiato. Durante la salita si apprezzano le notevoli quantità di neve che coprono tutto, anche le abitazioni, talora interamente. Soffia un caldo vento di föhn.
Oltre il lago dell’Agnel il vento ci induce a rinunciare alla Costa della Civetta che porta alla Violetta, ripariamo verso la Costa Mentà (2800m), dove, tuttavia, il vento è fortissimo. A tratti la neve è una lastra di ghiaccio, un tormento che induce jcr ad accoltellarsi. Omaggiato il Grampa con alcune fotografie, ci ripariamo presso un buco nella neve per preparare la discesa. Con incredibile arguzia mi viene un’idea che cambia radicalmente il corso della giornata. Perchè non scendere al vicino Rifugio Chivasso (2604m), al Colle del Nivolet, e di lì proseguire per la statale che porta a valle?
La discesa è piuttosto delicata, tutto un traverso tra neve e roccette dove jcr ci lascia le lamine. Dal Chivasso seguiamo la strada, che però si getta su un ripido pendio uniforme sui 40-45° tra ripide balze rocciose. Diamine, non si passa! Dopo aver ravanato un bel po’ tra le balze che reggono l’altipiano, dopo essermi arrostito al caldo sole ventilato, decidiamo di risalire alla Costa Mentà!
Finalmente si scende, ma su neve assai sprofondosa, dove pianto la testa un paio di volte. Si tratta di un percorso con un lungo spostamento tra dossi e ripiani, per cui più volte tocca pure spingere. Tra i laghi Agnel e Serrù la risalita a piedi di un dosso mi sfinisce del tutto. Alla fine il dislivello in salita è stato di circa 1400m, ma con frequenti saliscendi e su uno sviluppo assai notevole.
Eppure è stata una delle più belle passeggiate, passata nella più totale solitudine e beatitudine del Parco. Non c’è anima viva qui, solo qualche camoscio e pochi gracchi. Le montagne, maestose e scintillanti, infondono un gran senso di pace e tranquillità, che solo questo ambiente sa regalare.
bella avventura!
questo finesettimana l’ho vista anche io la Grivola 🙂 insieme a bianco, cervino, rosa e tutti gli altri
sì davvero, sono tutte montagne bellissime. Chissà la Grivola quest’anno… 🙂