Porto Alegre

C’è una via a Lities che si chiama Porto Alegre. La parte più difficile è arrivare all’attacco. Sulla parete sud penzola una corda fissa che tra zolle terrose e rovi conduce all’inizio del diedro che caratterizza la prima parte della via. Si sale con terrore aggrappati a questa corda, passando tra rovi e ginepri. Se ne esce come da una gabbia di leoni, con la maglia graffiata e segnata, spine un po’ ovunque. Arrivati su, arrotoliamo questa corda lasciata dai pionieri, per evitare che altri seguano questo approccio: meglio scendere il diedro in doppia dal sentiero superiore, che salire di qui. Come consigliato sulla guida delle arrampicate a Lities.

Jcr attacca il diedro un po’ friabile, ma molto bello. Supera brillantemente lo strapiombo finale, poi prende per un’altra via. Con noi Luca impara tutte le cose più strampalate che ci succedono in queste imprese: sbagliare via, avvicinamenti deliranti, ginepri e rovi infilati… ovunque! Comunque non fatevi strane idee: l’ambiente è bello, la chiodatura esemplare, la roccia pulita, assestata, evidente lavoro di curata e precisa apertura della via. Occhio che le difficoltà sono piuttosto sostenute ed energumene (nel mio caso vuol solo dire tratti di 6a anche in leggero strapiombo).

Dando prova di esemplare controllo e lodevoli capacità iniziatiche, Luca arriva fino alla cengia dopo il diedrone e poi se ne torna in paese. Noi proseguiamo ancora qualche lunghezza. Sul termine della L5 mi pareva d’aver faticato meno tempo fa, forse s’è staccata qualche tacchetta oppure oggi sono no. Chi lo sa. Al termine della L6 il sole se ne sta andando, ce ne andiamo anche noi. Archiviamo una bella giornata con il piacevole gioco dell’arrampicata nella tranquillità di Lities.