Continuano le proposte di scialpinismo primaverile sui versanti meridionali della Val Grande di Lanzo, dove la neve è ormai trasformata e resiste anche a questi giorni di grande caldo, sebbene sia scarsa e occorra fare attenzione alle pietre.
Oggi siamo sul Corno Bianco (2891m), sopra i Rivotti (Pialpetta, Groscavallo). L’itinerario segue lo stesso percorso del tracciato estivo, avendo cura di salire e scendere per l’ampio colletto posto tra le due vette della nostra montagna.
La giornata sarebbe perfetta, se non fosse che ai Rivotti (1450m) alle 7 del mattino ci sono già più di 11°C e soffia un caldo föhn. Ecco un föhn che non si riscalda solo per adiabatica secca contro quella umida, dal momento che anche oltre il vicino confine francese il cielo appare sereno.
I momenti dell’alba qui sono sempre indimenticabili. Le montagne si incendiano dapprima di un rosso vivo per poi cedere all’arancione-verde, mentre alcune nubi lenticolari faticano a ricavarsi un lembo nel cielo dell’anticiclone sub-tropicale.
La giornata assume presto risvolti tragici. Il vento benchè sia moderato è continuo e fastidioso, cosicchè il Cammello manifesta presto i tipici sintomi da meteoropatia da föhn (emicrania): è costretto a rinunciare. Valicata la Costa Prà Longis, dopo ore di salita, Ziano s’avvede d’aver scaduto il proprio tempo di libertà, cosicchè torna velocemente a valle. Peccato perchè aveva preparato un’interessante coreografia epifanica.
La morale della storia è che alla fine in vetta arriviamo solo in due, il sottoscritto e Gio, resistiti alle follie del föhn. Che in vetta non è nemmeno forte. La vetta dal colle si raggiunge a piedi, stante la scarsità di neve. È bene poi tornare indietro presto per non giocare troppo con i pendii surriscaldati.
La discesa dal colletto è abbastanza agevole, benchè ripida avviene su neve primaverile non troppo gelata. Anche dalla Prà Longis si scende in modo fluido e divertente. Solo raggiunto il fondo del vallone la neve è ormai una polentona taglia gambe, ma ci può stare nell’economia dell’intera gita.
Ancora una cosa. Il panorama di vetta è eccezionale, indimenticabile, sulle vicine Alpi Graie dalla Maurienne al Gran Paradiso, passando per il Lago gelato di Ceresole. Una montagna straordinaria anche sciisticamente per i suoi ampi pendii e scenari, nella più apprezzabile solitudine. Un itinerario di grande gioia e soddisfazione.
Con la Compagnia dei Viaggi del Cammello: Ale, Ziano, Giovanni, Stefano. In particolare grazie a Stefano per lo strappo a valle e a Giovanni che ha anche contribuito ai video/foto di oggi.
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