Ebbene sì, di sue ne ho adorate molte. E qui ci scappa già un triste secondo intermezzo.
Tutti conoscono senza esitazione il gruppo che ha creato, ma mi chiedo quanti conoscano lui e la sua anima creativa.
Per te Valerio Negrini, nei tuoi primi anni, era un nome che celava la curiosità di conoscere chi stava dietro il successo di quel famoso gruppo musicale.
Perchè c’è chi ci mette le faccia e prende gli applausi e i fischi; e poi c’è chi dietro ci mette la rima, l’anima e l’arte. I più simpatici sono quelli dietro le quinte, che fanno tanto e si vedono poco. Non perchè si nascondano, ma perchè nell’era dello spettacolo chi non appare non esiste.
E ora ti accorgi, su Internet, anche da diversi studenti di corsi per calcolatori autistici fonodiuretici, che non è più con noi.
All’inizio, tanti anni fa, lo conosci solo nei testi delle canzoni, lo apprezzi per un Parsifal o un Inca (secondo me la più incisiva che abbia mai scritto, altro che Tanta voglia di lei…), in qualche voce in Opera Prima.
Ma in tempi recenti lo ritrovi anche sul suo blog. E qui scatta la simpatia, perchè scopri che quell’intessitore di rime è anche simpatico e spiritoso, direi quasi un Douglas Adams italiano, tra battute intelligenti e divagazioni d’attualità. Chi l’avrebbe mai detto, proprio quello che ha scritto un Pensiero senza il va, te lo ritrovi ancora qui per nulla afflosciato dal tempo che passa.
E ora? Mi manca e mi mancherà il suo stile sintetico e leggero. In questi tempi pesanti.
Ciao Marco, Valerio Negrini non lo conoscevo…però, a proposito di Douglas Adams,(finalmente)in questo periodo sto leggendo il terzo romanzo. Buon fine settimana e a presto!
ps: per caso ci sei su goodreads o anobii?
Ma dai… 🙂
No, non seguo quei social reader (?)… ma per curiosità magari ci darò un’occhiata. Grazie.