Vettenuvole

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L’inverno che verrà?

Tra una pioggia e l’altra siamo arrivati ad una decina di giorni dall’avvio del nuovo inverno meteorologico. E così s’insinua la voglia di provare a vedere da un lato le previsioni meteo dei primi giorni della nuova stagione, dall’altro di osservare con la dovuta cautela alcune previsioni stagionali, con un occhio di riguardo per le nostre Alpi Graie Meridionali.

Intanto possiamo notare come questi anni molto piovosi continuino a regalare la prima abbondante neve a quote popolari (un po’ sotto i 2000m) già dopo la metà di novembre! Tutti pronti a fare scialpinismo, un’attività che si praticava ancora benone oltre i 2500m a inizio luglio a causa delle abbondanti precipitazioni primaverili.

Veniamo all’imminente inverno. Le previsioni stagionali sono più che mai contraddittorie. Ad esempio quelle del CNR propendono per un inverno caldo e molto siccitoso, in particolare caldissimo a dicembre, più normale o fresco a gennaio (aggiornamento 8 novembre). Le previsioni NOAA vogliono un po’ mite (o normale) e siccitoso solo dicembre e febbraio. Gennaio sarebbe estremamente mite e piovoso, una specie di umida primavera anticipata (aggiornamento 17 novembre). Non ci stupiremmo più di tanto, visto che nell’ultimo decennio gennaio ha più che mai perso i connotati del mese invernale per antonomasia.

Al di là dell’incognita pioggia, sembra prevalere l’idea di un inverno mite sulle nostre Alpi, pur non escludendo periodi antizonali.

Venendo invece alle previsioni meteo a lungo termine (15 giorni), la situazione è conforme ad un avvio di inverno a prevalenza anticiclonica, caldo. Per il momento tuttavia non così caldo e siccitoso come vorrebbero alcune drastiche proiezioni stagionali, in quanto il dinamismo dei cicloni atlantici e polari è notevole e potrebbe insidiare gli anticicloni sub-tropicali. Sembra trarsi una buona propensione per la conservazione del manto nevoso a quote medie. Ancora una volta un inverno mite, ma innevato? Stay tuned!

Alcune Fonti

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