È stata la settimana di punta del grande anticiclone subtropicale, che con i suoi quasi 1040hPa ha culminato il suo vigore. Oggi assistiamo alla frontolisi di una depressione, quel che accade quando una perturbazione testarda decide incautamente di attraversare un campo di alta pressione: si digrega, evapora, scompare. Così per qualche ora si alza di nuovo il vento di föhn. Poi, come se nulla fosse accaduto, tornano la quiete ed il calmo sole di dicembre. Un presagio: nei prossimi giorni, lentamente, torneranno le depressioni atlantiche.
Tutto questo, in particolare, sulla Punta Rossa di Sea, una primaverile che quest’anno omaggiamo a dicembre – per inciso, anche il sole di dicembre oggi scotta come in primavera!
Siamo saliti dal Rifugio Ciriè nella poca neve rimasta dalle precipitazioni di novembre. Dal Pian Ciamarella in su è tutta una ricerca della strada migliore in un labirinto di pietre. Fa caldo, ma il sole viene presto occultato da alte nubi lenticolari, mentre sulle vette più alte si genera una cortina di nuvole di föhn.
La discesa è una gran ravanata cercando il pendio che scende diretto in mezzo al Pian della Mussa, trovato dopo imbarazzanti peregrinazioni dovute al mio ottimo senso di orientamento, oggi particolarmente spiccato. La giornata finisce con il sole che tramonta con precisione dietro l’ultima vetta, diffondendo un’aureola di luce nell’azzurrina sera di dicembre. Indugio un attimo. Giù, più in basso, si sono già accese le luci di Natale.
Sono molto grato all’amico Jcr per questa giornata molto appagante, vissuta in una leggera improvvisazione, alla ricerca della neve e dei pendii migliori circondati da un ambiente straordinario.
Grazie a te
Bravi! mi ricordate il pioniere Marcel Kurtz e il suo “Alpinismo invernale”, lontani da rotte battute e sperduti nel biancore delle nevi, con sciate che si protraevano ben oltre il calar del sole…