Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Contrafforti del Monte Morion

Amena anticima sciistica orientale (2800m circa)

Ci siamo!
La nostra vetta!

Più di una volta arrivando in estate o autunno al Colle della Crocetta dalla Val Grande (Rivotti) mi sono chiesto come dev’essere il paesaggio invernale con gli sci sul lato canavesano, la Valle Orco.

Sulla vecchia “Nuova guida sci-alpinistica del Canavese” si dice che la gita è frequentata. In realtà si tratta di terreni davvero poco battuti. Con l’onnipresente pericolo della valanga le persone preferiscono andare dove i siti contributivi di Internet dicono che è bello e sicuro. Questo è senz’altro positivo, benché porti ad un fenomeno imitativo che a volte sottrae un po’ di fascino all’andare in montagna.

Sono quindi ben felice dell’idea di Enrico di venire verso il Colle della Crocetta, a 2641m, con partenza finalmente da Ceresole. Benchè ci siano solo circa 1000m di dislivello lo sviluppo è notevole, tant’è che fino al Pian dei Morti il colle quasi non si vede.

La neve è abbondantissima e ancora farinosa, riusciamo a salire solo grazie alla traccia lasciata da una audace comitiva passata nei giorni scorsi. Scopriremo che questa traccia si porta in realtà nei pressi del Monte Morion, in un tratto più pietroso e probabilmente più sicuro del GTA che conduce al Colle della Crocetta. Siamo spiaciuti per questi generosi apripista che si sono fermati ad appena 150-200m dallo spartiacque, dove lo spettacolo è davvero straordinario.

Già perchè più ancora che la sciata qui conta davvero l’ambiente, vario e affascinante, da scoprire ad ogni svolta, mai monotono. Prima una ripida pineta, poi il lungo e ampio vallone, la salita del pendio finale, la breve cresta da fare in parte a piedi e la vetta!

E così, come capita nei giorni migliori, l’itinerario è di nuovo stato scelto dalla montagna, seguendo i suoi pendii più belli, e, una volta sullo spartiacque, raggiungendo la cima più vicina, l’immancabile comoda “cima sciistica”!

Ecco una descrizione più dettagliata con qualche foto.

Siamo perduti!
Levanna Orientale, Colle Perduto e Levannetta all’alba del 9 marzo sopra Ceresole.
Oltre la diga
Attraversata la diga abbandoniamo la pista di fondo per seguire il GTA che si addentra in una fantastica pineta!
Verde
La traccia sale decisa in questo tratto davvero suggestivo.
Oltre
Sbuchiamo sul ripiano superiore, il colle è ancora lontano.
Corno Bianco
Il Corno Bianco visto dalla Valle Orco fa la sua degna figura.
La nostra meta
Non lo sappiamo ancora, ma finiremo per posare gli sci su questa montagna, che rappresenta un’anticima orientale del Monte Morion.
Ciavana
Per il momento, intanto, siamo alla Granciavana…
!
Quest’enorme lumacona è l’unico pericolo incontrato oggi.
Levanne
La vista delle Levanne è sempre qualcosa di affascinante.
L'itinerario
Oltre il cosiddetto Pian dei Morti l’itinerario assume un fascino molto incantevole.
Flash!
Nel silenzio più totale la luce gioca tra i rami con le ombre di un profondo versante nord.
Verso Ovest
Sempre in leggera salita percorriamo il lungo vallone che sale al colle della Crocetta.
Verso il Morion
Poi seguiamo la traccia lasciata dai nostri predecessori che puntano verso il Morion.
Colletto anonimo
Finita la traccia ecco Morellander in azione verso lo spartiacque dove ci attende il sole!
Anche pietre
L’ultimo tratto obbliga a fare due metri senza sci.
A buon punto
Ecco in cresta a poche centinaia di metri dalla “vetta sciistica” del Morion.
un castello nel blu
Dietro di noi si ergono severi castelli di gneiss
Morion
Un’occhiata anche al vero Monte Morion, già ricordo di bellissime escursioni estive e autunnali.
Pochi passi
Eccoci quasi in vetta
Di qui e di là
Lo spartiacque tra la Val Grande e la Valle Orco.
Tra i massi
Tra il colletto e la vetta ci tocca levare una volta o due gli sci.
E giù!
Ora giù decisi, per la linea di massima pendenza… no… magari no…
Momenti della discesa
Pur di stare il più possibile nella polvere Morellander inventa un itinerario di discesa davvero fantastico!
Paseaggio
La discesa, su inclinazioni sempre molto dolci, avviene in un mare di neve fresca ondulata dalla presenza di enormi massi sepolti.
Dossi
Alcuni di questi dossi vanno saltati, sennò che divertimento c’è…
Woop!
Chi lo ferma più…
E giù nella pineta!
Ancora qualche centinaio di metri nella ripida pineta per atterrare nella pista di fondo del Lago, tra gli sguardi attoniti dei fondisti…

Grazie a Enrico per l’ottima giornata su queste montagne, straordinarie nonostante alcune mie precarie condizioni di salute (però ho fatto foto)… Rinvenuti nel ritiro dei ghiacci forzieri, velieri e antiche vestigia…

2 thoughts on “Contrafforti del Monte Morion

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