Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Uja della Gura e Punta di Mezzenile

Punta di Mezzenile e Uja della Gura

Oggi andiamo a visitare l’Uja della Gura e la Punta di Mezzenile, montagne ben visibili dalla Val Grande di Lanzo, nel Gruppo Gura-Martellot. Da qui precipitano con alte e verticali pareti. Sul lato francese invece sono accarezzate fin quasi in cima da morbidi ghiacciai.

Facciamo tappa al Refuge des Evettes, salendo con un comodo sentiero da Bonneval. Al rifugio sembrano non conoscere l’Uja della Gura, quasi tutti da qui salgono il noto Albaron di Savoia.

Al mattino scendiamo sul ripiano morenico, e saliamo contornando il Mont Setì. Facendo attenzione a non farsi tentare dal lato opposto del vallone.

Si arriva così allo spettacolare lago epiglaciale del Grand Mean, lascito del ghiacciaio omonimo, in forte ritiro. Si prosegue incredibilmente senza ramponi fino al Col du Grand Mean. Da qui una ripida e breve salita glaciale conduce al Colle della Gura sud. Ultimi metri su ripidissimi e infami detriti mobili.

Inizia una breve ed esposta cresta, che con passi di II porta alla cima. La cima la puoi giusto abbracciare un po’, è un blocco strapiombante su cui ci sta sì e no una persona.

Torniamo quindi sul ghiacciaio e risaliamo il colle nord. Qui i detriti sono ancora più infami. Pochi passi sul lato italiano e individuiamo il diedro verticale di trenta metri, salito probabilmente dagli Almer e Coolidge la prima volta. Una lunghezza di III che trovo piuttosto impegnativa in un passo a pochi metri dall’uscita. Coolidge invece ci sarà salito con il cane della zia, sicuro! Seguono poi facili placche e giusto un passo un po’ scomodo, prima dell’ampia vetta.

Quassù c’è un’ottima vista sulla Val Grande, e sulla malsana e selvaggia cresta di Mezzenile. Il Campanile di Mezzenile è un’architettura imponente e curiosa, vista così da vicino incute un certo timore. Ma la giornata, dopo un tormentino iniziale, ora è pure bella. Fa capolino dalle nubi anche l’Albaron, ora.

Torniamo a valle mescolandoci con la folla che giunge in riva al lago per aspettare i crolli dei seracchi.

Grazie a Ziano, Graziano, Paolo per questa giornata detritica e vibrante.

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