Le grigie giornate autunnali, ancora miti, ma non troppo, offrono il contorno ideale per le arrampicate a bassa quota. La bella roccia dei Denti di Cumiana è invitante, mentre l’avvicinamento necessario non incoraggia grandi folle.
Si arriva all’attacco con una tranquilla passeggiata, seguendo queste indicazioni. Si parte nel punto più basso dello sperone posto tra i due denti, la sua individuazione è molto semplice. La prima lunghezza è un po’ ammuffita all’inizio, mentre alla fine occorre deviare a sinistra per trovare la sosta nascosta – e non ravanare in cima allo sperone come ho fatto io, occhio allo spit a destra a pochi metri dalla sommità.
Seconda lunghezza estetica, si salta una sosta intermedia.
Terza lunghezza e siamo in cima al primo avamposto. Veramente difficili i metri iniziali, che vai a capire come li devi prendere.
Scesa la doppia iniziano seri problemi esistenziali. Ci dovrebbe essere una sola via che sale in cima, o almeno pensavamo questo. Invece ce ne sono due. Saltiamo la prima e scegliamo quella sullo spigolo, con chiodatura più recente. La scelta si rivela quella corretta: occhio quindi a non lasciarsi attrarre dalla salita muschiosa più vicina alla linea di calata, ma spostarsi a destra verso lo spigolo.
La lunghezza che ci aspetta è la più difficile (5+ dicono, molto + dico io). Dopo alcune placche delicate segue un traverso energumeno sotto un tetto con buone prese per le mani ed assolutamente liscio per i piedi. Lo si vince con grande fatica. Segue una bella placca.
La lunghezza successiva è corta, ma molto bella, con il superamento di una boite au lettre – se non si è troppo… colossi si passa senza togliere lo zainetto!
Un’ultima lunghezza sul verticale spigolo conduce in cima allo Sperone Dimenticato.
Complessivamente è una bella via, buona in tutti i sensi, estetica, con un tratto un po’ energumeno, chiodata un po’ lunga (occhio ad evitare colossali cadute). Il 3 obbligatorio citato dalla relazione sembrerebbe davvero un po’ poco, ma di gradi ci ho sempre capito poco.
La discesa avviene con una grandiosa ravanata nel canale a fianco del Dente Centrale, cercando di incappare prima o poi in qualche sentiero che riporti alla civiltà. Nessun fungo estratto, castagne ancora in attesa.
A tiri alterni con Chiara, che ringrazio molto anche per aver gradito questi luoghi un po’ solitari e tranquilli.