La Val Germanasca offre gite scialpinistiche selvagge ed isolate. Si paga il prezzo di battere la pista, ma ne vale la pena.
Il Monte Peigrò dal basso appare come una pala ripida e mette un po’ di soggezione. Salendo poi le prospettive si ammorbidiscono e la neve polverosa sembra ridurre le inclinazioni sia pur presenti.
Un itinerario – dicevamo – molto suggestivo, che offre una parte iniziale poco inclinata nel sinuoso vallone delle miniere, per poi staccarsi decisamente in direzione del pendio della montagna. Da notare che a dispetto della quota (2660m c.ca), piccoli larici colonizzano anche la parte alta della montagna.
La vera vetta si raggiungerebbe a piedi, 50m più in alto, ma noi la lasciamo là – la gita finisce dove si tolgono gli sci. Senza sci si può al limite affogare nei metri di neve venuti, e di questo magari parleremo a parte, perchè questo gennaio merita due righe di riflessioni meteorologiche.
Non bisognerebbe mai usare i superlativi, ma oggi la discesa è sulla polvere forse migliore che abbia mai trovato sotto gli sci.
Grazie alla grandiosa compagnia degli amici del Morellander, con il Morellander non si sbaglia mai.