Banchetta nella nebbia

Aprile è anche, soprattutto, mese di attesa. Mese di grandi nevicate in montagna, di tempo cattivo, di umidità che ti congela le ossa e le intenzioni. Che ti svegli al mattino e ti chiedi «perchè».

Il Banchetta (qui la relazione), sugli impianti da sci, chiusi, è l’unica meta sicura nella neve umida e profonda dell’ultima nevicata. Ce n’è almeno un metro e mezzo di fresca, forse di più.

Gli impianti sono chiusi, perchè il tempo dell’uomo non è più da tempo il tempo della natura. La neve abbondante sulle Alpi viene ad aprile, è normale. Ma la gente la vuole a Natale. Così si spara la neve quando non c’è, mentre quando c’è gli impianti possono ormai chiudere. Non ci dispiace oggi, un po’ opportunisticamente, per poter salire sulle piste quando altrove ci sono pericoli.

E oggi non solo la radio appena accesa mi dice di tornare a casa, che con pericolo 4 non bisogna toccare neve! Ce lo dice anche la nebbia.

La nebbia è fittissima! Piloni e infrastrutture sembrano spettri in un ambiente irreale, sinistro. Seguo le tracce di chi mi ha preceduto, è l’unica. E proprio in cima, sul soffitto della nebbia, spunta un pallido sole.

Arriva tutto il gruppo e contiamo i superstiti. Il 20% non ce l’ha fatta. Bisognerebbe fare ricerche nella nebbia con l’ARVA, ma è inutile perdersi e rischiare.

Anzi esitiamo a lungo prima di ridiscendere nel nebbione: è un po’ come entrare nella nebbia mortale di The MIST, quel famoso film di Darabont. L’ignoto ci avvolge. Seguiamo i cavi, poi spariscono anche quelli nel nulla. Intorno appaiono tragiche figure, velate e spaventose. Sono solo altre persone che salgono, o sono i mostri di altre dimensioni venuti a… banchettare con i nostri cadaveri?

Scendiamo, bisogna farlo, in fretta anche se è difficile. Svanirà la nebbia prima che sia troppo tardi? Sì, ci va meglio che nel film di Darabont. Oddio, non lo so. Perchè appena svanisce la nebbia appare in tutto il suo orrore l’abitato di Sestriere!

È terrificante, ora sì che bisogna scappare.