Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Chateau des Dames

Chateau des Dames

Un viaggio nella devastazione quello per raggiungere il Castello delle Dame, in Valpelline.

La partenza è idealmente dalla diga del Lago di Place Moulin. 6Km di strada pianeggiante percorrono l’intero lungolago fino al Rifugio Prarayer.

Oggi però la strada si ferma ad un certo punto oltre l’abitato di Bionaz. Un’ordinanza vieta l’accesso lungo la strada anche a piedi, per pericolo caduta valanghe.

Non si tratta di una ordinanza con il solo scopo di contrastare le attività escursionistiche come accade nelle Valli di Lanzo. Il divieto sembra essere limitato alla strada. Ma la frase è infelice e andrebbe modificata in “pericolo valanghe cadute”.

Bisogna infatti tornare al caldo e alle precipitazioni eccezionali di inizio gennaio, quando qui la neve ha raggiunto improvvisamente altezze di diversi metri. Pesante ed umida si è scaricata lungo tutto il pendio che costeggia il lago, provocando danni epocali. Alberi secolari, cartelli, piccole infrastrutture sono state divelti, alcuni tronchi sono finiti piantati da una forza di difficile comprensione dentro la carreggiata. Anche dove c’è neve è impossibile progredire sci ai piedi: i tronchi e le pietre coprono ogni cosa e rendono a volte laborioso l’attraversamento.

Non ci sono pericoli, ma è assolutamente necessario non farsi male in questo tratto. L’inosservanza della legge e l’intervento delle autorità provocherebbero una automatica denuncia di natura penale, come sappiamo. Giorni fa ad una persona è successo che sopra Groscavallo il socio scivolasse sul sentiero battendo la testa. Piccolo shock, perdita di memoria. Ha dovuto riaccompagnarlo pazientemente in territorio consentito prima di chiamare aiuto. Ma fino a che punto val la pena rischiare la vita o danni permanenti per evitare una sanzione? Andare in montagna è ormai diventato un serio pericolo di natura legale, ed anche in questo campo purtroppo occorre conoscere, valutare e prendersi i dovuti rischi.

Il Rifugio Prarayer è situato in un posto incantevole. La gestione è eccezionale sotto ogni punto di vista: locali puliti e riposanti, gestori simpatici e cordiali, pasti abbondanti. Fermarsi qui è davvero consigliatissimo.

Il luogo è ameno e suggestivo. E quanti ricordi custodisce chiuso a chiave da sessant’anni il vicino albergo della belle epoque?

Il giorno dopo di buon’ora (5h30) continuiamo con gli sci un altro tratto pianeggiante fino al ponte, oltre il quale si comincia a salire verso l’alpeggio dere la vieille. Le prime luci sono accompagnate dal tramonto della luna e dal richiamo del cuculo. Scatto alcune foto ed un bastoncino mi precipita per oltre cento metri… spellata fuori programma.

I nostri versanti sono ormai per fortuna tutti scaricati. Arrivati al ripido canale di accesso al ghiacciaio preferiamo ingenuamente la salita a zig zag tra le rocce. Scelta infelice perchè non tolgo subito gli sci (ma una volta non era sufficiente accoltellarsi?) ed un cambio di assetto sulla neve gelata può essere pericoloso in certe circostanze. In discesa faremo il canale diretto, con un inizio forse un po’ più ripido, ma largo e privo di pericoli oggettivi (E1).

Tra ampi pendii si arriva una cinquantina di metri sotto la vetta, dove si depositano gli sci. Oggi si sale su neve fresca, che consente di evitare quasi completamente le roccette, volendo. L’ultimo castelletto finale serba un comodo canalino nevoso, invisibile dal basso.

Gran panorama e sole mite in cima. I versanti ripidi scaricano in continuazione valanghe e distacchi. In discesa la neve è gelata solo in alto e ahimè nel canale. Poi si transita direttamente ad un gran pappone, ma sciabile, su pendii ampi e di dolce inclinazione. L’ambiente è davvero eccezionale e ripaga la gran fatica fatta durante l’avvicinamento e necessaria dal rifugio anche per tornare a valle. Il cuculo continua il suo incessante richiamo tutto il giorno, echeggiando a quote elevate.

Grazie a Simone e Silvia per questa grandiosa gita un po’ da amatori, ma che nel suo complesso ripaga molto più di tante classiche iperfrequentate.

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