Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Ortles

Scelte affannate dalle condizioni meteo ci portano oggi sull’Ortles. La Hintergrat rappresenta un ottimo modo per attraversare questa montagna.

Uno dei problemi maggiori che si presenta per chi giunge da ovest è attraversare lo Stelvio, con il traffico congestionato da ogni mezzo immaginabile: moto, bici, auto e soprattutto trattori. Dal passo la nostra montagna appare in tutta la sua immensa mole.

La salita al Rifugio del Coston è una piacevole passeggiata. Il Rifugio è gestito bene, pulito e con una buona accoglienza.

Saliamo presto al mattino i detriti che a lungo ci avvicinano alla cresta. La montagna è subito dietro al rifugio, ma l’avvicinamento è ancora lungo. I primi passi un po’ delicati sono al Signal Kopf. Le difficoltà sono protette molto bene e si progredisce velocemente, arrampicando a tratti facili muretti. Ovviamente bisogna fare attenzione alla roccia non eccellente. Discorso a parte merita il passo di IV-. Per me avrebbe potuto anche essere VIII, semplicemente insuperabile se non mi avessero tirato su di peso. I ramponi sono utili in un paio di punti, ma la buona traccia non li rende nemmeno poi così indispensabili. Colpisce allo sguardo l’asprezza di questi torrioni di calcare, segnati da profondi canali.

Arriviamo in cima tra nebbia e vento. I panorami si rivelano qua e là, regalando l’idea di queste aspre montagne. Le condizioni meteorologiche sono state clementi, così ancora una volta si può apprezzare il benessere leggero di questi rilievi.

La discesa è varia e impressionante quanto la salita. Infatti non è segnata solo da torrioni e attraversamenti su un ambiente calcareo sempre mutevole. Nella parte alta dimora anche un immenso ghiacciaio, dapprima dolcemente inclinato e poi segnato da seracchi ed il primo ghiaccio vivo. Nulla di impegnativo ancora, ma la dice lunga sulla siccità di questa ultima primavera.

Dopo il ghiacciaio segue un tratto ferrato, quindi una crestina facile, ma esposta, dove alcune persone pur di non fare una doppia si affollano per ore creando code e disagi. Uno dei difetti di questa montagna è di essere troppo affollata.

La discesa è lunga e le ultime disarrampicate si esauriscono solo nei pressi del Rifugio Payer.

Il ritorno a Solda è lungo, ma addolcito dall’immensa soddisfazione di aver attraversato questa montagna.

Ringrazio i super compagni di questo viaggio, Sabrina e Ivano.

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