Non basta, ma aiuta
Mai lasciare le cose a metà, e così è venuto anche il momento di salire la Dufour.
Si vince facile, per la via più normale, d’estate, da Rotenboden, in una giornata bellissima, mite e con condizioni dei ghiacciai ancora (appena, a dirla tutta) accettabili.
Facile, però, a queste quote c’è davvero poco. Si fa una gran fatica, ma tant’è. Quando si arriva su una cima così, con un bel sole e poco vento, va tutto bene.
Tocca salire con passo calmo e continuo. I primi crepacci sono su ghiaccio vivo, ma con alcuni ponti ancora innevati e delicati. Poi ottime condizioni, fin su al colle. Dal colle la cresta è piuttosto gelata, ma non è un ghiaccio fastidioso, si progredisce bene. La sezione di misto è molto divertente se approcciata con calma. Prima della vetta una breve goulotte ghiacciata suscita qualche esitazione, ma sono giusto due passi.
Prima dell’alba il flusso da SW avvolge la cima di nubi orografiche, presto spazzate dal sole per regalarci l’invidiabile panorama al nostro arrivo. Difficile da descrivere una vista così, pur essendo già stati alla Nordend, è di nuovo un’emozione fortissima, indimenticabile. Eppure ci ricorda una targa di vetta che consideriamo questa una grande cima, ma è solo un gradino (Seneca).
Dedicata a Ziano e Gabriele, che hanno abbandonato al colle per problemi con la quota. Sono profondamente grato a Sabrina, per l’amicizia e l’ottima compagnia, senza lei non sarei salito qui.
Complimenti per le scorribande d’alta quota.
Grazie Renato, siamo sempre qui a cercare un po’ di pace in alta quota 🙂