Un trekking tra foreste, levadas e antichi vulcani
La curiosità per le isole tropicali di origine vulcanica mi porta questa volta a Madeira. Relativamente vicina alle Canarie, questa isola se ne differenzia in modo davvero sostanziale per clima e ambiente. L’origine vulcanica è assai antica e ormai sbiadita da centinaia di migliaia di anni di erosioni, piogge, vento, vegetazione. Le lussureggianti foreste crescono appiccicate ovunque, anche ai dirupi più verticali, favorite dalle abbondanti piogge.
Il motivo principale per passeggiare su questa isola è un misto tra architettura e natura. La natura è quella dell’isola, con la sua vegetazione tra le antiche caldere, oggi ridotte a valli e picchi dirupati. L’architettura è quella dell’incredibile rete idrica dell’antico acquedotto. Le levadas, la rete di canali di raccolta dell’acqua, arrivano ovunque, attraversando pareti verticali e incuneandosi nella viva roccia dentro tunnel spettacolari. Lo sviluppo del turismo ha saputo valorizzare questo prezioso prodotto della fatica umana e oggi molte levadas sono percorribili a piedi, consentendo un punto di vista privilegiato sulla natura del luogo e sull’opera umana.
I percorsi sono sempre molto facili, agevolati dall’attentissima cura dei sentieri, e con un dislivello minimo. La natura di questi cammini si presta ad un trekking andata e ritorno, non itinerante.
2 settembre
Oggi breve trekking sulla Levada do Risco Rabacal e la Levada do 25 fontes. In una fresca nebbia e pioviggine si introduce il primo sguardo sul territorio dell’isola e si visita la prima cascatella, la cui pozza offre svago agli amanti del bagno.
Ritorno di sera alla nostra sistemazione fissa ad Arco de Calheta, una località in realtà un po’ decentrata rispetto alla maggior parte dei cammini.
3 settembre
La Punta di San Lorenzo è un viaggio a piedi lungo l’arida penisola omonima. Qui si ammira il meglio della geologia dell’isola, che tradisce in modo appariscente l’origine vulcanica, altrove nascosta dalla vegetazione. Nessuna levada, ma una grossa lavata di capo sì, perchè i rovesci di pioggia sono davvero intensi. Al rientro è possibile salire al Miraduro di Abismo, ma diverse sono le possibilità per allontanarsi un attimo dal sentiero principale e buttare un occhio intorno.
4 settembre
Caldeirão Verde e do Inferno: questo itinerario è quello più rappresentativo e spettacolare di tutte le levadas. Si parte su un comodo sentiero che diventa man mano uno stretto passaggio protetto da un corrimano. Da una parte il rigagnolo, dall’altra il baratro. Si attraversano lussureggianti foreste tropicali, umidissime, dove la vegetazione attecchisce ovunque. La pianta più rappresentativa è quella dell’alloro (laurisilva).
Il Caldeirão Verde termina con una bella cascatella, presa d’assalto da noi turisti. Il percorso continua verso il Caldeirão do Inferno. Si tratta di un’escursione bellissima, ma ufficialmente chiusa a causa della caduta pietre nel tratto finale e alcuni punti leggermente danneggiati da frane. Occorre attraversare molti tunnel dove si deve fare attenzione all’acqua sul fondo e al soffitto ad altezza irregolare (possibili grosse craniate, attenzione!). Si viene però ripagati dalla bellezza della cascata al termine del percorso, dalla vista sulla selvaggia e strettissima valle, talora un orrido, mentre si apprezza l’incredibile lavoro realizzato per costruire questa levada. Imperdibile.
5 settembre
Interessanti giri tra nuove levadas,la Vereda dos Balcoes e la Levada a Furado, immersi nella lussureggiante vegetazione di laurisilva.
6 settembre
Le condizioni meteo estremamente perturbate inducono a sfruttare la giornata per una visita a Funchal sotto la pioggia. Interessante visita al mercato, alla piazza del municipio, al giardino botanico di Monte.
7 settembre
Una passeggiata sulla parte occidentale dell’isola, tra cui il Miraduro do Boa Morte, il Miraduro da Garganta Funda. Rientro a Porto Moniz per gli amanti dell’acqua.
In serata festa della Madonna di Loreto a Arco di Calheta. Balli, canti e cibi. Tra le curiose tradizioni culinarie abbiamo spiedini di carne che uno acquista e poi si arrostisce da sè sui vari falò che vengono accesi lungo la strada; su tutto domina il frango, ovvero il pollo. Tra gli alcolici la poncha scorre a fiumi.
8 settembre
Volo a Porto Santo. Isoletta per gli amanti della spiaggia, ma non solo. Anche qui troviamo alcuni trekking, come la salita al Pico do Castelo, un piccolo vulcano spento, senza più cratere, da cui si gode di un’ottima vista. Un bel sentiero contorna poi il Pico do Facho per completare nel migliore dei modi il rientro.
9 settembre
Sempre a Porto Santo percorriamo la lunga spiaggia da Cochino al Porto da Calheta. Al rientro passiamo attorno al Pico de Ana Ferreira, dove si trova un bellissimo sito di pietre basaltiche.
Rientro a Funchal in traghetto.
10 settembre
Dopo una temporanea chiusura riapre il sentiero che conduce dal Pico Areeiro al Pico Ruivo, la vera attrazione dell’isola. All’ultimo momento percorriamo questo sentiero, scavato su ripide pareti e tunnel nella roccia viva. Gradevole panorama sulla vetta dell’isola. Rientro verso la Achada do Teixeira. Il nostro viaggio finisce qui.
Cenni sul clima
Isola dei fiori e dell’eterna primavera, così si dice e così è a patto di intendere le definizioni. La primavera è infatti una stagione umida, ventilata, molto instabile e ci sono rovesci ogni giorno. Si passa al fulmicotone da un bel sole al rovescio impetuoso. Non mancano tuttavia giorni completamente perturbati, così come non mancano giorni in cui riesce a non piovere, ma sono l’eccezione. Le temperature sono gradevoli, ma l’elevata umidità può dare fastidio. Solo oltre i 1000m l’aria fresca consente di camminare davvero in assoluto benessere. Vestiti leggeri in valigia, quindi, con una leggera giacca a vento impermeabile. Sui sentieri ristagna molta acqua, ma un buon paio di scarpe impermeabili da trail sono sufficienti: i tracciati sono davvero tenuti in uno stato eccellente e sono facili da percorrere.
Paese che vai, cultura che trovi La cultura, si sa, non è appannaggio degli umani. Anche gli animali, soprattutto quelli che vivono in gruppo, si insegnano le cose. Capita così che in luoghi molto turistici alcune specie hanno imparato che lì l'uomo non viene per uccidere o scacciare, così diventano domestici. Ecco allora che comuni lucertole ti salgono addosso ed entrano anche nello zaino pur di trovare da mangiare. Lo stesso fanno corvi e lucertole delle Canarie, o i lemuri del Madagascar, per dire.
Alcuni siti
Conclusioni
Un’isola tropicale un po’ diversa dal solito, con sentieri abbastanza brevi, pomeriggi al mare, ottima per una settimana spensierata. Ho preso questo viaggio di gruppo tramite l’agenzia Avventure Nel Mondo. Le partenze per me sono sempre difficili, ma vedere nuovi posti, che son poi la dimostrazione di quel poco che a vivere ci è dato vince sempre. Se tutto è andato bene però è grazie agli splendidi compagni di viaggio e a chi ha coordinato lo svolgimento di questi giorni con cortesia, pazienza ed efficacia.